Un'altra colofonia...
C'ho anche pensato un attimo, l'ho provata e trovata valida da proporre.
Resina di pino e poca cera, esperienza, determinazione, confezione semplice, niente fronzoli.
Mi arriva una chiamata dall'Olanda, temendo l'ennesimo Call Center ho esitato prima del mio consueto: "ALLO'?".
Un po' di convenevoli, poi direttamente in toscano!
- O' Bonacchi, ho fatto una pece bòna e non cara, la vuoi provà?
- Màndala, si prova!
Severiano Paoli, il "peciaio" contrabbassista ("l'Olandese volante"), ha pregressi importanti nella selezione e cottura della resina.
Non ci mette ali di pipistrello, aggiunge quel poco di essenziale, sempre naturale.
La 050 Rosin è il risultato.
La ricetta rimane sua.
Una "quattro stagioni" (tipo la Bernardel, la Jade, la Guillaume e molte colofònie), però... più scaltra, senza fronzoli.
Se poi volete fare du "pacciughi" col violino potete prendere anche quella da violoncello o da contrabbasso (due passate leggere per quando l'umidità fa dannare).
Per violoncello è quella e basta, ma senza cera.
Per contrabbasso c'è Hard e Soft, i contrabbassisti capiscono.